Naviglio Grande Presso Trezzano Sul Naviglio

La storia di Trezzano sul Naviglio è strettamente legata a quella del capoluogo lombardo. I primi fondatori della cittadina furono gli Avvocati, una famiglia di proprietari terrieri della zona. Nel XII secolo però, dopo la decadenza della famiglia, le loro proprietà furono divise fra il monastero di S.Ambrogio e altri signori locali. La parrocchia di Trezzano fu poi inserita nella Pieve di Cesano Boscone; per qualche tempo la città dipese civilmente dai Capitani di Baggio.
Nel 1653 Trezzano fu data in feudo a Louis Ponce de Leon, che in seguito la cedette a Pietro Landolina. Borgo contadino originariamente chiamato Treciano, sviluppato intorno a due conventi, uno Certosino e l’altro Cistercense, è nato intorno al XIII secolo in corrispondenza della costruzione del Naviglio Grande. Nel 1771 contava 605 abitanti. Nel 1809 gli furono annessi Loirano e Terzago, ma nel 1811 fu a sua volta incorporato da Corsico: il tutto fu comunque annullato nel 1816 dagli austriaci, che però nel 1841 recuperarono e resero definitivo il primo dei due decreti dell’età napoleonica. Il comune assunse l’attuale denominazione nel 1862 quando all’originale nome “Trezzano” venne aggiunto “sul Naviglio”.[3] Mantenne la connotazione di piccolo comune fino al 1960 quando la provincia di Milano costruì la strada nuova Vigevanese. L’imprenditore Renzo Zingone si adoperò in un’operazione immobiliare (la nascita dell’omonimo quartiere), che prevedeva la realizzazione di 390.000 m² residenziali, 700.000 m² industriali e 110.000 m² di servizi, dando il via a una massiccia urbanizzazione del territorio fino ad arrivare ai 4 milioni di metri quadrati attuali.[4]
Il Quartiere Zingone è caratterizzato da un complesso di edifici dall’architettura sobria e razionale tipica del secondo dopoguerra anni ’60, che si sviluppano attorno alla piazza principale, piazza San Lorenzo, su cui troneggia il maestoso Grattacielo. Quest’area è tutt’oggi un importante punto di ritrovo per gli abitanti del quartiere.
Successivamente nel 1964 Renzo Zingone, chiamando l’architetto Franco Negri, già suo collaboratore per il progetto di Trezzano, avrebbe deciso di applicare la stessa visione utopica alla fondazione di una vera e propria città, Zingonia, in provincia di Bergamo.

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